Si definiscono così i disturbi del ritmo per difetto della funzione di generazione e/o di conduzione dell’impulso elettrico cardiaco. Tali entità hanno in comune un ritmo cardiaco estremamente lento, inferiore a 40 bpm, detto Bradicardia (dal greco βραδύς=lento e καρδία=cuore).
Queste malattie differiscono tra loro perché nella SSS non viene generata a sufficienza la corrente pacemaker che eccita il cuore (dette onde P atriali), mentre nei Blocchi Atrio-Ventricolari la corrente non viene trasmessa ai Ventricoli, quindi non si verifica un numero di eccitazioni ventricolari (QRS) pari alle onde atriali (P). Il risultato comune è che si determina una frequenza cardiaca bassa, che non è in grado di aumentare durante gli sforzi e quindi di consentire una vita normale. Nei casi più gravi si determinano anche pause improvvise dell’attività cardiaca, durante le quali non viene generata una pressione sufficiente dentro le arterie: questo conduce a svenimento dopo circa 8 secondi di assenza della attività cardiaca.
I blocchi di Branca non sono di per sé condizioni patologiche, perché il funzionamento di una sola è sufficiente a consentire la contrazione dei ventricoli.
Il Blocco di Branca Sinistra (BBS) può contribuire negativamente alla Sindrome di Scompenso Cardiaco Grave (classi 3 e 4) nei pazienti con grave disfunzione sistolica del ventricolo sinistro indipendentemente dalla assenza di bradicardia. Determina infatti una contrazione ventricolare non coordinata che dissipa energia meccanica, fenomeno che aggrava i ventricoli già di per sé compromessi.
La SSS è caratterizzata dalla mancanza di formazione dell’impulso nelle cellule del Nodo del Seno: si possono quindi osservare sia una marcata bradicardia a riposo (frequenza < 45 bpm), che pause improvvise di 2-3 secondi, fino a veri e propri arresti delle cellule pacemaker di diversi secondi (5-10). Spesso la frequenza cardiaca non aumenta a sufficienza durante gli sforzi per incapacità del nodo del Seno.
I Blocchi Atrio-Ventricolari rappresentano invece la incapacità della corrente generatasi nel Nodo del Seno a raggiungere i Ventricoli per malattia del Nodo AV o dell’His-Purkinje. Si notano quindi diverse onde P non seguite da QRS.
Una situazione particolare è rappresentata dalla Sincopi Neuro mediate, svenimenti che si verificano per un riflesso neurovegetativo abnorme che causa grave bradicardia o arresto transitorio dell’attività elettrica cardiaca e gradi variabili di ipotensione. L’ ECG è di solito normale, perché si tratta di soggetti che non hanno una malattia del sistema di eccito-conduzione cardiaco, anche se una associazione con la SSS si osserva nel 15% dei casi. Molto frequentemente il riflesso patologico è conseguenza della degenerazione dei recettori carotidei, la compressione dei quali spesso genera le pause ed i sintomi.
Qualunque sia la diagnosi specifica, i sintomi delle Bradiaritmie dipendono dalla tipologia e dalla gravità dei disturbi elettrici:
Tutte le BradiAritmie sintomatiche traggono giovamento dalla terapia di stimolazione cardiaca.
Gli stimolatori (Pacemaker) constano del generatore, che contiene il processore e la batteria, ed uno o più elettrocateteri.
Come funziona un pacemaker ?
Malattia del Nodo del Seno (SSS): poiché vi è un difetto della generazione dell’impulso (le onde P atriali), il pacemaker rileva il segnale spontaneo dell’atrio, ed eroga uno stimolo quando la frequenza raggiunge il limite minimo programmato
Blocco Atrio-Ventricolare (AVB): le onde P non si traducono in altrettanti QRS per malattia della conduzione Atrio-Ventricolare. Il pacemaker rileva la onda P generatasi nell’atrio ed attende il completamento del tempo di conduzione tra atrio e ventricolo. Terminato questo tempo in assenza di conduzione spontanea viene erogato uno stimolo in ventricolo.
Qualora coesistano un difetto di generazione della onda P e di conduzione del QRS entrambe le funzioni divengono operative: l’Atrio viene stimolato quando la frequenza cardiaca raggiunge il minimo programmato, il ventricolo quando si completato il tempo di conduzione in assenza di un QRS spontaneo.
I pacemaker dotati di sensori (detti Rate-Responsive) rilevano la attività fisica del paziente e, qualora la frequenza non aumenti appropriatamente per malattia del sistema di eccito-conduzione, provvedono ad incrementarla secondo la programmazione impostata.
Sono componenti fondamentali del sistema impiantabile. Consistono di due conduttori metallici ricoperti da una guaina isolante di silicone e poliuretano. I conduttori costituiscono un anodo e un catodo (elettrodo positivo e negativo) per rilevare il segnale spontaneo del cuore e stimolarlo quando necessario.
Il catetere ventricolare destro degli ICD è strutturalmente più complesso, in quanto contiene 3 o 4 conduttori, che sono spiralizzati a costituire elettrodi di ampia superficie (coil) necessari per erogare la terapia ad alta energia (lo “shock”) volta a terminare le aritmie rapide. Tali conduttori spiralizzati possono essere 1 per catetere (singolo coil) o 2 (doppio coil).
E’ indicato posizionare sistemi “bicamerali”, cioè con 2 cateteri (1 per l’atrio e 1 per il ventricolo) nei pazienti con atrio elettricamente eccitabile o in grado di generare una normale attività elettrica, mentre i sistemi “monocamerali” ventricolari sono appropriati per i soggetti in Fibrillazione Atriale con conduzione atrioventricolare lenta. I sistemi monocamerali atriali sono usati nei soggetti con malattia del nodo del seno e conduzione Atrio-ventricolare del tutto normale, sottogruppo molto raro della popolazione con Malattia del Nodo del Seno.
Gli stimolatori con 3 cateteri (Biventricolari) sono indicati per soggetti con scompenso cardiaco da disfunzione sistolica e blocco di Branca Sinistra per correggere la incoordinata contrazione ventricolare e migliorare lo scompenso cardiaco.