Perché associarsi?

Il contatto quotidiano con i portatori di CIED ha evidenziato che esistono esigenze alle quali il sistema sanitario nella sua attuale struttura non riesce a soddisfare. L’ospedale è estremamente competente ed efficace nell’erogare cure tecnicamente adeguate alle situazioni acute, ma la convivenza con una condizione cronica implica altre necessità, tra le quali spicca il bisogno di riprendere una vita serena ed autonoma.

Centrale nel processo di cura è la persona, la cui esistenza è scossa dalla malattia in tutti gli ambiti: la componente umana non può quindi che avere un ruolo essenziale.

Come ha evidenziato il nostro primo Presidente, il compianto Ciro Carlo Lomastro:

“E’ importante non isolarsi perché la solitudine comporta la convinzione dell’inutilità di sé stessi e quindi anche quella di lasciarsi andare.
Bisogna reagire, bisogna parlarsi fra individui che hanno lo stesso problema, ma non per parlare del problema, bensì per sentirsi ancora validi e disponibili verso gli altri per qualsiasi forma di sostegno.
In effetti, questi sono i principi fondanti della nostra Associazione.
Lo statuto è, da questo punto di vista, molto esplicativo, perché nella varietà degli scopi da perseguire spicca lo spirito di rapportarsi con altri proprio per superare le difficoltà, non solo materiali, ma soprattutto spirituali.”

La nostra Associazione ambisce a creare i presupposti per soddisfare questi bisogni attraverso un progressivo patient empowerment, reclutando le risorse personali che ogni individuo possiede ed indirizzandole verso obiettivi comuni.

Per realizzare gli obiettivi abbiamo bisogno di rendere il nostro gruppo sempre più numeroso e ricco del nostro supporto.

L’Associazione si propone anche come semplice comunità di persone che condividono uno stato, preoccupazioni, desideri , che si ritrovano per sentirsi più sicure e meno sole.
Un affettuoso saluto.
Il presidente
Armando Luisi