Il ritmo normale

Il cuore è un muscolo involontario, cioè che si contrae indipendentemente dal controllo cosciente del cervello, la cui funzione è veicolare il sangue, che contiene l’ossigeno ed i nutrienti necessari alla vita, a tutto il corpo. La sua contrazione è provocata da un impulso elettrico che si genera automaticamente. Il ritmo normale del cuore origina in un gruppo specializzato di cellule che si trovano in una zona delimitata dell’atrio destro, detta Nodo del Seno. Queste cellule sono in grado di eccitarsi spontaneamente e di generare la corrente che si diffonde al cuore attraverso un Sistema di Conduzione specializzato. La corrente elettrica eccita le cellule muscolari cardiache, che si contraggono e producono la forza che spinge il sangue dentro le arterie.
Il sistema di conduzione comprende un altro gruppo di cellule poste tra le camere superiori (gli Atri) e quelle inferiori del Cuore (i Ventricoli) detto Nodo Atrio-Ventricolare, ed un insieme di fasci a conduzione elettrica molto rapida che si distribuisce ai Ventricoli, il sistema di His-Purkinje (nomi degli scienziati che lo descrissero). Il fascio per il ventricolo destro è detto Branca Destra, quello per il ventricolo sinistro è detto Branca Sinistra, e si divide in due fascicoli, detti Anteriore e Posteriore (Figura 1).
Le cellule che costituiscono il Nodo del Seno, il Nodo Atrio-Ventricolare, ed il sistema di His-Purkinje formano il Sistema di Eccito-Conduzione Cardiaco, perché sono specializzate a produrre e condurre la attività elettrica cardiaca e, a differenza delle cellule muscolari cardiache, non si contraggono.
L’impulso elettrico che origina nel Nodo del Seno si propaga agli atri e viene detto onda P nell’elettrocardiogramma, raggiunge il Nodo Atrio-Ventricolare e quindi i ventricoli in un tempo totale di circa 120-200 ms, dove determina il segnale ventricolare, detto QRS nell’elettrocardiogramma: questo ritardo temporale consente agli Atri di contrarsi prima dei Ventricoli, riempiendoli di sangue. In questo modo la sequenza delle contrazioni cardiache produce la massima forza propulsiva.

Le cellule del Nodo del Seno sono quelle dotate del più rapido automatismo in tutto il sistema di eccito-conduzione, e sono riccamente innervate dal sistema nervoso autonomo che contribuisce a incrementare o a diminuire la frequenza cardiaca in relazione alle necessità dell’organismo (attività fisica, sonno, pasti, emozioni, stress, malattie) ed alla influenza di fattori esterni (temperatura, quota, idratazione, etc). La caratteristica principale del Ritmo Normale è di avere una discreta regolarità tra un impulso ed il successivo, ma di presentare una variabilità misurabile intorno al decimo di secondo (100 ms) in relazione al respiro.
La frequenza cardiaca diminuisce con l’età, e presenta un ambito di normalità molto ampio in relazione al tipo somatico ed al livello di attività fisica di ogni persona: gli sportivi allenati hanno frequenze cardiache a riposo usualmente <= 50 battiti per minuto (bpm). A parte questa categoria, la frequenza a riposo normale è tra 50 e 90 bpm.

Come si rileva la attività elettrica cardiaca ? Il metodo è rappresentato dalla registrazione elettrocardiografica (ECG), tuttavia è praticamente possibile misurarla indirettamente dal suo equivalente meccanico: la pulsazione arteriosa. La eccitazione del muscolo cardiaco ne determina infatti la contrazione. La contrazione del muscolo cardiaco determina la propulsione del sangue, che veicola tutti gli elementi necessari alla vita dell’organismo. Il sangue raggiunge tutti gli organi attraverso le arterie, che sono palpabili in diverse sedi del corpo. Attraverso la palpazione della pulsazione arteriosa è possibile rilevare la attività elettrica cardiaca. Le arterie più facilmente ispezionabili sono l’ arteria radiale al polso, l’ arteria carotide al collo, e l’arteria femorale all’inguine.