Non vi sono preclusioni di alcun tipo per gli interventi di chirurgia maggiore ai portatori di CIED: la possibilità di tollerare o meno tali procedure dipende dalla situazione clinica generale,cioè dalla gravità della cardiopatia e/o di altre malattie coesistenti.
La esecuzione di interventi chirurgici e/o di manovre diagnostiche invasive apre due ordini di provvedimenti:
la condotta da osservare per evitare interferenze elettromagnetiche
il rischio di infezione qualora si verifichi una batteriemia, cioè l’ingresso di batteri nella circolazione ematica
Presso ogni centro sono disponibili le istruzioni per espletare le procedure chirurgiche in sicurezza senza arrecare danni al sistema impiantato.
Infezione degli Elettrocateteri
Il rischio di infezione in relazione a procedure diagnostiche invasive o chirurgiche non è stato valutato approfonditamente nella letteratura medica, ma è esperienza comune presso i centri che gestiscono le infezioni su elettrocateteri che molte infezioni vengano diagnosticate alcuni mesi dopo l’espletamento di procedure diagnostiche invasive o chirurgiche di vario tipo, ritenute generalmente a basso rischio di batteriemia. Mentre la profilassi antibiotica è praticata routinariamente nella chirurgia maggiore, non è prassi comune durante alcune procedure chirurgiche “minori” e durante indagini endoscopiche o bioptiche. Sebbene non supportato da studi mirati a chiarire questo aspetto, si è fatto strada il concetto che in queste situazioni sia saggio comportarsi come per i portatori di protesi valvolari, cioè somministrando una adeguata profilassi antibiotica prima della procedura.
I rischi derivanti, in assenza di allergie note agli antibiotici elettivamente impiegati, sono trascurabili rispetto alle complicanze di una infezione su materiale protesico (elettrocateteri).
Tra le procedure “minori” che possono causare batteriemia e favorire la infezione degli elettrocateteri vanno annoverate:
la chirurgia odontostomatologica
indagini endoscopiche degli apparati digerente,respiratorio e genito-urinario, soprattutto se concomitano biopsie o asportazioni di lesioni/neoformazioni di questi organi
chirurgia minimamente invasiva eseguita in day-surgery
il trattamento a lungo termine di lesioni dei tessuti molli a seguito di traumi, di complicanze del diabete, di vascolopatia periferica, ustioni, malattie dermatologiche o infettive
Le infezioni della tasca
Ove è posizionato il CIED rappresentano un capitolo a sé stante delle complicanze relative all’intervento di sostituzione. Le infezioni della tasca a seguito della sostituzione del CIED oscillano tra 0.5 e 4% secondo l’esperienza dei centri ed il tipo di sostituzione (concomitante aggiunta o revisione di elettrocateteri ), per cui essa deve essere considerata sempre molto attentamente nella storia dei portatori di CIED. E’ facilmente intuibile la importanza della longevità del dispositivo, e di ogni sviluppo tecnologico che possa condurre a batterie ricaricabili dall’esterno senza necessità di intervento chirurgico. La sostituzione è dettata infatti solamente dall’esaurimento della sorgente di energia, poiché eventuali funzioni innovative possono essere trasferite telemetricamente al CIED già da anni.